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Arti, biotecnologie e società

 

 


30/04/2008

Arti, biotecnologie e società


Arti, biotecnologie e società

 

convegno di studi

 

  

Interventi di Jens Hauser, Massimo Canevacci, Alberto Marinelli, Antonio Tursi, Luisa Valeriani, Derrick de Kerckhove.

 

 

Il rapporto con la scienza ha sempre caratterizzato gli sviluppi e le mutazioni dell’arte in Occidente. Dalla pratica del disegno alle sperimentazioni di Leonardo, o dalla camera oscura fiamminga alle lezioni seicentesche di anatomia, l’arte e lo studio dell’artista sono spesso stati un vero e proprio laboratorio. Con l’avvento della metropoli, l’arte sperimenta sulla luce (neoimpressionismo) e sulle relazioni tra colore, suono e percezione (Kandinskij).

Il rapporto attuale tra artisti e ricerca biotecnologica apre uno scenario ulteriore, al di là della rappresentazione ma anche al di là della costruzione simbolica. L’artista biotech, lavorando in laboratori di ricerca avanzati, si colloca sulla cerniera degli attuali motori di sviluppo del mondo: capitali economici, centri di ricerca d’eccellenza, sperimentazioni biomediche. Il risultato di tali sperimentazioni è la visualizzazione di bioscenari che fuoriescono dall’umano circoscritto dal corpo, assumendo notevoli analogie con la cultura del post-umano. In tal modo gli artisti interpretano esteticamente le attese e le paure del dibattito etico-filosofico sulla sperimentazione genetica.

Essi, infatti, hanno iniziato a creare, per fini estetici, mostri, chimere, ibridi che incuriosiscono e permettono una nuova consapevolezza delle ultime frontiere a cui è giunta la tecnoscienza.

Eduardo Kac con il suo famoso coniglio fluorescente Alba, Oron Catts con le sue bistecche di rana coltivate in laboratorio, Marta de Menezes con le sue farfalle taroccate, George Gessert con le sue selezioni di piante ornamentali, Chrissy Conant con i suoi ovuli in barattolo, gli architetti come Marcos Novak con le sue superfici-membrane ci interrogano sugli esiti della manipolazione del vivente.

 

 

Jens Hauser è il critico d’arte che più ha esplorato questa galassia organizzando mostre in tutta Europa e pubblicando volumi come L’art biotech e Sk-Interfaces.

Con lui, docenti dell’Università di Roma “La Sapienza” da molto tempo attenti al rapporto tra arti e tecnologie, come Massimo Canevacci, Alberto Marinelli, Luisa Valeriani.

I lavori saranno conclusi da Derrick de Kerckhove, direttore del McLuhan Program dell’Università di Toronto e uno dei massimi esperti di nuove tecnologie.

 

 

 

All’organizzazione dell’evento hanno contribuito la rivista elettronica Noemalab (www.noemalab.org) e la casa editrice Clueb.

 

 

 

Per informazioni: dott. Simone Mulargia (email: simone.mulargia@gmail.com; mobile: 3480831325).


link
http://www.cybercultura.it/pdf/2008ArtBioTech_invito.jpg


tags
Digital Art, arte,


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