Ultimi inserimenti - 17/07/2009
saggio: "Saper usare" la LIM. Aspettative e bisogni dei docenti in formazione |
Tania Iommi e Laura Parigi
Con l'inizio del nuovo anno scolastico, il Piano per la diffusione delle Lavagne Interattive Multimediali promosso dal MIUR entrerà nella sua fase più operativa. Le scuole secondarie di I grado che a gennaio hanno scelto di partecipare all'iniziativa potranno iniziare ad utilizzare la tecnologia con gli studenti.
a presenza della LIM nelle aule porterà molti docenti a confrontarsi con la tecnologia. La nuova lavagna sarà facile da utilizzare? Avrà ricadute positive sull'apprendimento e il coinvolgimento degli studenti? Come dovrà essere utilizzata? Cambierà il modo di pensare, progettare e realizzare la lezione? Se si, come? Quali risorse, strumenti e contenuti si potranno utilizzare in classe? Dove potremo reperire questi contenuti? La LIM servirà per tutte le discipline o solo per le materie che già fanno uso di computer e software nel laboratorio di informatica? Sarà uno strumento davvero utile per innovare la didattica? Queste e molte altre domande accompagneranno la sfida che la LIM pone alla scuola : portare le ICT fuori dall'aula speciale trasformandole in risorse “normali” che, come il libro di testo o la cartina geografica, possano essere integrate nella didattica in classe. La LIM, in questa prospettiva di innovazione, è una condizione di innesco, uno degli strumenti che possono contribuire a ridisegnare l'aula come spazio di apprendimento. E certamente è necessario “saperla usare”, affinché l'innesco possa avvenire. Ma conoscere la tecnologia è una condizione sufficiente per finalizzare l'uso dello strumento all'innovazione delle pratiche di insegnamento e ai bisogni degli studenti che apprendono?
Nel predisporre un piano formazione destinato ai docenti delle classi che hanno ricevuto la dotazione tecnologica, l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica si è trovata a rispondere proprio a questa domanda: cosa significa “sapere usare la LIM” per rinnovare le pratiche didattiche, migliorare gli apprendimenti e raggiungere gli obiettivi formativi che la scuola si pone nella società dell'informazione e della conoscenza?
Progettare la formazione. Elementi di complessità
Il Piano è un'iniziativa che riguarderà molte scuole: circa 4000 sono quelle che, lo scorso gennaio, hanno presentato richiesta di partecipazione alla prima delle tre azioni previste dall'iniziativa. L'installazione delle LIM nelle aule ordinarie, in accordo con le raccomandazioni del progetto, porterà tutti i docenti del consiglio di classe a confrontarsi con la tecnologia che abiterà l'ambiente in cui la didattica prevalentemente si svolge. A questo confronto con la tecnologia arrivano docenti che hanno atteggiamenti ed esperienze pregresse molto diverse: insegnanti che hanno consuetudine con uso riflessivo delle tecnologie, “sperimentatori” che si cimentano in progetti di innovazione e valutano le ricadute sugli apprendimenti, “tecnoentusiasti” alla ricerca di supporto metodologico/didattico per l'uso della tecnologia, “possibilisti” che si avvicinano con un approccio critico, docenti interessati ma poco esperti e oppure che esprimono scetticismo e resistenza all'introduzione di questa innovazione.
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